Efrel
È una e sono tante, ballano assieme e hanno tutto già dentro, ballando qui ed ora liberano il tempo.
È prima ed è dopo, è sopra ed è sotto, è dentro ed è fuori, non giudica mai. Osserva, accoglie ed attende quel suono.
Il corpo disegna arabeschi sospesi. Solleva la mano e qualcosa si libra, apre il petto e l’aria vibra, piega il capo e il silenzio si muove.
Infine l’eco risuona e diventa più forte. Sale da altrove, cresce da allora, si espande, si espande ed esplode leggera. È il fruscio che fa il corpo che si sovviene aver riso, il sussurro delle membra al ricordo della risata che si sta aprendo ora.